martedì 28 febbraio 2012

INQUADRARE,SCATTARE....DIPINGERE.

E' veramente entusiasmante tornare a casa con tante fotografìe e l'idea di dipingere quello che mi è sembrato così bello! Ma proprio ora incominciano i miei problemi. La natura non si mette in posa!
Ed infatti in questa foto mi manca il cielo, in quella il cielo si vede ma i fiori sono troppo piccoli. E poi le luci delle foto devono avere la stessa provenienza e quindi il copia incolla mentale e visuale che mi trovo a fare diventa un brainstorming!

Un particolare dei miei primi bucaneve, un fiore che si è rivelato più difficile del previsto
Da qualche parte devo cominciare, quindi scelgo la foto dei bucaneve che stanno su un pendìo con l'idea di
inserirli in un lavoro più ampio dotato di alberi in lontananza e cielo azzurro.

Ho pensato di dipingere questi fiori perchè crescono in  un  pendìo, sovrastato dagli alberi .

Ho già stampato tutto questo, ma so per esperienza che l'estrazione del mio soggetto non avviene in un attimo. O meglio, dopo aver lavorato tanto...arriva QUEL FAMOSO ATTIMO.
Quando ho perso le speranze e mi sono dedicata ad altro, oppure quando meno me l'aspetto perchè sono entrata in empatìa con foglie, rami, cielo e tutto quello che mi interessava in quel momento.
Essere creativi è un lavoro a volte leggero, a volte duro.

Il primo esperimento è finito, domani si ricomincia...
Per quanto mi piaccia studiare gli altri pittori e la loro tecnica, dedico molti giorni e molti tentativi a trovare quello che sento mio. So che, se mi ispiro ai libri che ho sugli scaffali, il lavoro arriva alla soluzione in un attimo, ma non è quello che voglio.
Mi dedicherò a sopprimere tutti i dettagli non necessari, che è una operazione, per me, tra le più complesse. Farò i disegni per avere i volumi, il lavoro tonale, la composizione, tutti quei passaggi anche noiosi che servono e poi, dimenticandomi tutto questo, uno di questi giorni (o settimane o mesi...)arriverà sulla carta quella particolare visione.
Inquadrare, scattare è facile, dipingere poi, per me, è tutta un'altra storia !

domenica 26 febbraio 2012

LA PRIMAVERA DELL'ACQUARELLISTA

Improvvisamente la primavera ha fatto irruzione nella mia giornata.Spariti i mucchietti di ghiaccio sui marciapiedi, il cappello di lana per uscire non serve più. E la luce...sembra che il sole abbia raddoppiato energìa, al mattino mi sveglio presto ma è già sorto dalle colline.


Un'ape in festa (o... al lavoro)  sui crochi

La primavera è bella per tutti, credo, ma per l'acquarellista che c'è dentro di me è un momento magico. Arrivano i fiori,che preferisco nel loro ambiente.
Giardino, aiuola, bosco, piazzale del distributore, Orto Botanico...il mio giardino virtuale è dovunque mi possa fermare un attimo con la mia  piccola fotocamera .


I Bucaneve: ultimo fiore dell'inverno e primo fiore della primavera

Ho anche una reflex, ma in situazioni difficili come quelle in cui mi trovo spencolata in zone scarsamente solide sotto i piedi, come per fotografare questi bucaneve, non è il caso di portarla .
Le foto  mi servono come percorsi mentali per  trovare l'essenza di un luogo, di una stagione o di un preciso momento.


Quale colore della tavolozza per questa Anemone Epatica ?

Sabato mattina sono andata a Nazzano, il mio bosco sottocasa. Appena discesa dall'auto l'odore dei pini scaldati dal sole mi ha trascinato nella primavera. Ed una farfalla di un giallo-verde incredibile ha incominciato a disegnare nell'aria allegre piroette. Si posava un attimo in cerca di fiori ed andava avanti.
Anche io cercavo fiori, dove l'anno scorso erano già le viole, non c'era nulla.
Abbiamo camminato... e la farfalla davanti, fino a prendere la salita che va verso la Cà del conte.
Qui, ad un certo punto, sul pendìo, la farfalla ha trovato riposo e polline, ed io i miei fiori da fotografare.


La Cedronella si è messa in posa

La farfalla gentile si è posata sui crochi per farsi fotografare, dopo aver fatto una passeggiata in amicizia con le stesse motivazioni. Ho anche avuto il privilegio di riprendere per la prima volta in vita mia i bucaneve, fino ad ora ammirati nelle fotografìe altrui.


Dopo la neve e il gelo, questa fioritura è una magìa del bosco

Per una volta non era nè troppo presto nè troppo tardi. Ora queste immagini di primavera si trasformeranno in tanti progetti, l'acquarellista che è in me non vede l'ora di incominciare a mettere la primavera sulla carta.

venerdì 24 febbraio 2012

LE PAROLE... PER DIRLO

Parole e colori, le mie passioni più sentite. L'immagine e la scrittura sono il centro della mia vita.
Guardo ascolto leggo con passione carta stampata e pagine web, viaggio nei blog degli altri osservando il loro mondo con attenzione e stupore, sento la sensibilità degli altri vicino alla mia, a volte così simile a volte così diversa.
Sto cercando le mie parole per dire, dentro l'acquarello, quello che sento oltre l'immagine, anche quando l'immagine è composta da me.


Ballo di Primavera - Acquarello di Rita Vaselli 62 x 30 
 Ho comprato un mazzo di anemoni, la scorsa primavera, e ci ho lavorato intorno, per giorni.
Il mio frigorifero spesso contiene i fiori la cui vita mi è cara perchè ci sto lavorando, dal vero.
I miei anemoni mi hanno portato a fare tanti lavori diversi e un mare di foto, sono perfino riuscita a renderli astratti.
E' stato uno strano brainstorming, cercare le pennellate i segni, per inseguire le sensazioni che con la macchina fotografica si sono accumulate con relativa facilità.


Tra tante immagini questa dove i fiori sembrano danzare insieme è diventata il mio soggetto
 Per dipingere ci sono tante tecniche, funzionano tutte! Ma io dentro queste tecniche, tra colori, carta e pennello, cosa voglio dire davvero?


La luce del tramonto ed un mosso studiato  hanno stilizzato gli  Anemoni

A volte vorrei scrivere parole sopra le lavature, tante sono le idee che circondano un fiore, una stagione, un luogo e guardando i lavori di altri acquarellisti mi rendo conto che è più facile leggere l'espressione altrui che non la propria.
Forse perchè ci siamo dentro, a volte devono passare giorni o settimane o perfino mesi per riuscire a cogliere le parole usate per dirlo, nascoste a noi stessi, guardando, come se non ci appartenesse più, il nostro acquarello.

mercoledì 22 febbraio 2012

ACQUARELLO RAPIDO,SENZA DISEGNO

Imparare l'acquarello è un lavoro a tempo pieno.Si possono frequentare scuole ma  se non si dipinge molto,in questa tecnica,forse più che in altre si vede la differenza.L'acqua è una amica difficile ed esigente
e per entrare nelle sue grazie bisogna dedicarle molto tempo.Ho seguito un certo numero di  lezioni  basate su  un metodo accademico a Torino,e  pochissime validissime lezioni della Scuola Gorlini,che sicuramente hanno totalmente cambiato la mia vita di acquarellista autodidatta.

I colori pronti,la foto  delle peonie davanti , disegnare con il pennello  e dipingere
direttamente:una sfida appassionante che non si vince sempre,però vale la pena provarci!
Del metodo Gorlini mi è rimasta l'abitudine di stampare delle foto che mi piacciono e mettermi davanti a una di queste con il desiderio di dipingere senza disegnare ed in poco tempo.Ho una risma di carta filigrana,fatta a mano,dalla Fabriano chissà quanti anni fa(sono almeno 20 che l'ho comprata in una svendita).
Lavorare su questa carta è un po' diverso che su tutte le altre,ma ogni tanto accadono piccoli miracoli. Pesa  60grammi (mai visti 60grammi così resistenti!)al metroquadro, e il formato è circa 32 per 24 centimetri.
Una foto di peonie, il Blue blockxs, il Rosso ossido trasparente Rembrandt, per  creare verdi che mi piacciono, ed il Rosa permanente di Winsor&Newton.
Le peonie, rapidamente sono fiorite. Aldilà del risultato, questo modo di fare acquarello direttamente senza disegno, è  una sfida appassionante!

lunedì 20 febbraio 2012

DIPINGERE CON LA PARTE DESTRA DEL CERVELLO

Qualche anno fa sono usciti libri molto interessanti sul processo creativo, autrice Betty Edwards, ed io li ho letti con molto interesse.
Il primo, forse il più noto, è "Disegnare con la parte destra del cevello", ed esamina come funziona il nostro cervello mentre facciamo attività artistiche.


Rosso squillante - Acquarello di Rita Vaselli
Carta Arches Grain Torchon 30 x 40
 L'autrice è sicura, è tutto basato su studi neuroscientifici, che quando dobbiamo ritrarre qualcuno o noi stessi, mentre riconosciamo i lineamenti , usiamo la parte più creativa di noi.
Per i suoi workshop, l'autrice ha escogitato un metodo un po' particolare per ritrarre, con l'aiuto di una cornice-mirino, un compagno di corso, traendo buoni risultati anche da persone molto impreparate o negate per il disegno.
Io ho letto il libro, che unisce le riflessioni scientifiche ad un percorso di esercizi pratici, e di fatto parla anche molto di storia dell'arte.Un mix veramente affascinante, se l'argomento della creatività ci sta a cuore.
Questo libro mi conferma che quando si crea con concentrazione, è come se si fosse in uno stato di "piccola" trance.
Ne ho avuto la prova un giorno in cui stavo dipingendo dei  fiori.
Erano gli ultimi di una serie di tulipani, dipinti dal vero.Tenevo davvero molto a finire questo studio del rosso alla grande, avevo tutto il colore bagnato sul foglio e lo stavo intensificando, gocciolando il rosso più intenso, quando è suonato il campanello!
Detto così, non è proprio niente. Invece è stato come una sveglia di  soprassalto, un disagio così strano che si è protratto per un po'.
Una vertigine, un batticuore, qualcosa che non aveva senso, ma che mi è accaduta.
I tulipani sono rimasti così. Non sono più stata capace di finirli.
In questi giorni, mettendo in ordine, li ho rivisti, forse sono finiti, davvero.
Questa esperienza mi ha convinto che quando sono tanto concentrata a dipingere, sto usando altre zone della mia mente che non sono compatibili con i normali riflessi.
Se  mi fossi trovata davanti ai fornelli quando è suonato il campanello, avrei aperto la porta e poi  mandato tranquillamente avanti la cottura.
Quando si dipinge è come se fossimo in una dimensione diversa: stiamo mettendo in funzione quello che è più creativo, più irrazionale, più nascosto.
Stiamo usando un potenziale che sembra poco utilizzato nella vita di tutti i giorni : il lato destro  del cervello!

domenica 19 febbraio 2012

TEORIA DEL COLORE: LA TAVOLOZZA DEL VISAGISTA

I pittori sono sempre alle prese con la teorìa del colore.
Se si vuol valorizzare un soggetto, scegliere il giusto colore, creare il giusto contrasto, è basilare.
Vi racconto di una esperienza eclettica, ma anche...eclatante.
L'artista è il visagista di Armani, detto Stany (per accorciare  Stanislao), i colori sono quelli del make-up MAESTRO (un nome che richiama i pennelli famosi della Da Vinci e...molto altro).
Il campo di applicazione, il mio viso.Un incontro che ha cambiato completamente i colori del mio trucco!


Un auto ritratto, da una foto scattata sotto il Pino del  Viandante,
 a Jouvenceaux, in Valsusa,in una estate di convalescenza..
In profumerìa, en passant, il gerente mi aveva detto..."CARA, prendi appuntamento con il truccatore di Armani, la nuova linea di make-up è eccezionale!"
Eccomi, il giorno fissato, davanti ad uno specchio tutto lampadine che mi rimanda già una immagine accattivante di me (come sono costruiti gli specchi di certi negozi? hanno una magìa intrinseca che quelli di casa non hanno?).
Stany mi interroga con discrezione: quanti anni ho, che pelle ho, cosa faccio e dato che sono struccata, quali sono i miei colori abituali del trucco.
E qui apriti cielo! NO NO E NO. I toni bruciati, l'arancio il bruno,  MAI !
Io ho gli occhi verdi (...dice STANY) e se li trucco con quei colori li uccido, e li faccio diventare scuri e senza luce.
"Aspetta e vedrai". Intanto, crea il fondo, una pelle pallida ottenuta dando il fondotinta con il pennello.
Poi mi aggiusta le sopracciglia e mette con una matita viola sfumata un rigo sottile sulla palpepra superiore, tipo eye liner sfumando molto.
"Attenta  cara,questa è la STRUTTURA".
Poi, arriva la POESIA: secondo Stany sono gli ombretti, il fard ed il rossetto.
"Allora poco fard e poco rossetto (a me che da sempre piace l'arancio sulle labbra!) e vedrai che i tuoi occhi sono verdi come dico io!"
Un lilla pallidissimo viene applicato su tutta la palpebra (per tutti i giorni potrebbe bastare così, mi dice, insieme al rimmel). Se c'è più tempo per truccarsi, mi fa vedere come, con un viola piu' scuro, crea la profondità della palpebra, rialzando anche un po' lo sguardo.
E' bastata una velatura in più! Quando sono tornata a casa Danilo era così contento che non ha fatto troppo caso allo scontrino.
I miei occhi tra il dorato ed il verde per la teorìa del contrasto circondati dal lilla-violetto, sembravano verdi, mentre circondati dai colori analoghi, che io usavo di solito, diventavano più castani.
Potenza della teorìa del colore applicata sul viso !
E ho trovato anche utile il consiglio di  tenere bocca e guance neutre, per mettere gli occhi in risalto, come sa ogni artista che valorizza il punto focale del quadro, lasciando un po meno vivaci gli altri.La tavolozza di colori secondari, basata sul contrasto tra il verde ed il viola, è proprio quello che spesso metto nei miei acquarelli.
Il visagista studia a fondo i problemi del colore della pelle, degli occhi e dei capelli (nel mio caso con i colpi di sole, un po' ramati) rispetto ai colori che possiede nel make-up e si basa sugli stessi criteri di qualunque artista: armonìa e contrasto per far vibrare il colore!
Armani sicuramente è un Maestro nella ruota dei colori e trasmette questa filosofìa a tutto il suo staff !

venerdì 17 febbraio 2012

UN ACQUARELLO (BAGNATO) A MODO MIO

Uno dei miei fiori preferiti è la peonia, e dipingerla è sempre una sfida .
Alla fine di una primavera ricca di peonie, disegnate con cura, studiate nei dettagli, e dipinte con tante velature successive, un  giorno ho preso la decisione di fare a modo mio.


L'albero delle Peonie-Acquarello di Rita Vaselli 
Ho bagnato la carta (un quadrato di Fabriano artistico da 640 gr ruvida,25x25) ed ho dipinto come se dovessi fare un fondo colorato, cercando di lasciare bianche le zone dei petali.

Quando la carta ha perso l'eccesso di umido ed il colore è diventato più controllabile, ho dipinto in negativo per delineare i petali.
Per ultimo, a carta quasi asciutta, ho dipinto il centro dei fiori.

Un momento di grazia, quando il soggetto dopo tanto esercizio dalla mano passa sul foglio, quasi senza pensare: quando succede mi sento felice e riguardare il lavoro mi trasmette la stessa gioia.

giovedì 16 febbraio 2012

ACQUARELLO: DIPINGERE I PETALI DEI FIORI

L'acquarello, con la sua trasparenza, è il mezzo perfetto per dipingere i fiori.
Ma come succede spesso, la teorìa è una cosa e la pratica...si può rivelare un po' diversa.
All'inizio della mia storia di acquarellista, avevo una mano timida e paradossalmente la lentezza nel fare le cose per paura di sbagliare, mi hanno aiutato a fare dei lavori con velature molto piacevoli.
L'incontro con tecniche nuove, con il colore energico, gli sfondi bagnati, il lavoro gestuale e rapido, mi ha fatto acquistare tante cose e  perderne altre.

 
Ancora una fase del lavoro: oggi ho iniziato a dipingere i petali del fiore grande.
Per vedere come ieri ho fatto il fondo  bagnato su bagnato clicca qui

Costruire lentamente i petali dei fiori (giallo trasparente e viola Winsor & Newton, magenta 352 e arancio trasparente 218 Schmincke), aspettare che si aciughino gli strati, essere paziente nei confronti del risultato..... sto cercando di ritrovare queste abitudini, per valorizzare i fiori, sugli sfondi colorati, come quello del post di ieri. Con un pennello sottile ho indicato, dopo le velature iniziali, le nervature di alcuni petali.

Mi piace  ritornare sulle attitudini, cercando di perfezionare quello che NON mi è del tutto congeniale, per usare la tecnica con disinvoltura in tutta la sua potenzialità.
Quando la primavera sboccerà ed andrò di nuovo a caccia di immagini, voglio avere la mano ben allenata per dipingere i petali dei fiori !

mercoledì 15 febbraio 2012

ACQUARELLO: BAGNATO SU BAGNATO!!!

Dipingere uno sfondo bagnato è per un acquarellista un momento di entusiasmo!
I colori sono pronti, la carta è pronta...


Dopo aver dipinto lo sfondo, l'acquarello verrà completato con tecniche asciutte.

Il problema è mantenere la carta bagnata e lavorare con una certa tranquillità.
Voglio parlarvi stasera di un modo un po' alternativo di mantenere bagnata la carta.
Occorrente: un vassoio piatto di plastica, tipo quelli di certe torte.
Un pezzo di tessuto (da un vecchio lenzuolo nel mio caso) grande come il vassoio e come la carta su cui vogliamo fare il fondo.
La carta che ho usato è un foglio di Fabriano artistico a grana fine ,300 grammi,di formato A3.
Al centro ho disegnato un fiore e poi l'ho contornato con il liquido per mascheratura.
Ho bagnato il pezzo di tessuto e l'ho appoggiato sul vassoio.


La carta appoggiata sul telo sopra il vassoio di plastica

Ho bagnato la carta sotto, con un pennello piatto e largo.
Ho appoggiato il foglio sul vassoio sopra il tessuto bagnato.
Ho bagnato la carta sopra, escludendo il disegno.
Ho aspettato che l'acqua facesse il suo lavoro, aiutandomi con il pennello largo ad appiattire il foglio, facendolo aderire meglio al supporto: appena la superficie della carta ha perso il lucido dell'acqua, ho incominciato a lavorare con i colori.(Viola Winsor,Giallo trasparente W&N,Verde di HookerW&N
e qualche goccia di Magenta 352 Schminke che è sparita nel viola e nel verde ma accompagnando
come non si puo' notare nella foto certe transizioni).


Il mio acquarello appena tolto dal vassoio

I colori appena appoggiati sulla carta si fondono delicatamente e si possono inventare forme che nel mio caso suggeriscono delle foglie ed altre rose dietro il soggetto principale.
Se volete fare in un passaggio solo una lavatura variegata di fondo, su un formato al massimo di tipo A3, questo modo di tenere il foglio bagnato è molto semplice e rende più divertente concentrarsi sul colore con calma...rimarrà molto a lungo tutto bagnato su bagnato, finchè non sposterete l'acquarello dal vassoio!

martedì 14 febbraio 2012

ACQUARELLO NATURALISTICO: SUSAN D.BOURDET

Era un vero piacere passare alla Librerìa Manzoni di Torino e sfogliare "veramente" i libri che ora trovo su Amazon, poter capire se facevano per me ...ne sento la mancanza.
Per provare le stesse emozioni, dovrei andare più spesso alla Hoepli di Milano, ora che abito in Lombardìa.


Spring time - Acquarello originale di Rita Vaselli
Il libro di Susan Bourdet "Painting the allure of nature", mi aveva colpito anche se non avevo  mai pensato di affrontare questi soggetti. Susan  illustra un metodo basato su schizzi, fotografìe, disegno accurato, e l'uso di sfondi intensi con il soggetto totalmente  protetto dalla gomma per mascheratura. L'autrice dedica, in questa fase del lavoro, una grande attenzione alla luce, tanto che ha intitolato un altro suo libro "The magic of the light".


Il passerotto - Acquarello di Rita Vaselli dipinto da una demo di Susan Bourdet
Mi ha fatto piacere, seguendo le sue istruzioni, riuscire a dipingere questi uccellini.
Il primo  acquarello è copiato da una demo del  libro, mentre il secondo è una mia versione personale del metodo, con il disegno a partire da una fotografìa trovata sul web.

  
December Dusk - Acquarello di Susan Bourdet
L'autrice ha dedicato alla pittura naturalistica 3 libri ed alcuni video, fornendo con cura tutte, ma proprio tutte, le spiegazioni  necessarie per arrivare a realizzare i temi proposti.



Chi ama  dipingere soggetti naturalistici ed inserire passerotti, cince, colibrì ma anche gatti e lupi nei propri acquarelli,  troverà nei testi e nei video di Susan Bourdet un valido supporto.

Per sfogliare il libro, clicca  Painting the Allure of Nature

Per sfogliare il libro, clicca  Capturing the Magic of Light in Watercolor

lunedì 13 febbraio 2012

SAN VALENTINO :AMORE & OCCHI AZZURRI

C'era una volta, un secolo fa, due ragazzi che si erano innamorati.
Come ogni Amore avevano un po' di contrasto attorno. Ma non si persero d'animo.

Dedicato ai miei "VALENTINI"
San Valentino si avvicinava e il desiderio di comprare due anelli per scambiarsi un segno d'amore, era diventato grande. Due ragazzi che studiano non hanno soldi, ma l'oro a quei tempi costava poco!
Una raccolta di vecchi libri usati si è trasformata in una cifra sufficiente per quello che in Versilia era l'anello di  fidanzamento  tra studenti : due anelli d'oro bianco, piatti (un po' lavorati per non confonderli con quelli matrimoniali).

Sembravamo usciti da un libro di Dickens, in piena contestazione studentesca, con le nostre fedine al dito.
Gli anni sono passati e i due ragazzi, fidanzati il giorno di San Valentino 1970, si sono sposati: l'amore che lo si contrasti pure, alla fine vince!

Il giorno di SAN VALENTINO nel 1979, ero sola a pranzo, Danilo era lontano per lavoro, e stavo leggendo il giornale, quando all'improvviso  mi attraversa una rivelazione  fulminante: 
"Nascerà una bambina e la chiamerò Valentina, e avrà gli occhi azzurri come il suo papà !"
Ai tempi, non esistevano ecografìe in Toscana.

Valentina è nata , con gli occhi azzurri, e si porta nel nome il ricordo di un giorno in cui abbiamo lottato da ragazzini innamorati, contro situazioni avverse riuscendo ad affermare il nostro amore.
Il secondo grande amore della mia vita, con VALENTINA, si è realizzato.

Beatrice, un terzo  grande amore, da 16 mesi, illumina la mia vita, regalato da Valentina e Pawel.

SAN VALENTINO, il Santo patrono dell'amore e dell'amicizia, PER ME  HA  OCCHI AZZURRI !
(post scriptum: anche Pawel ha gli occhi azzurri, l'unica senza sono io...).

sabato 11 febbraio 2012

ACQUARELLO: CONOSCERE I COLORI PER USARLI MEGLIO



Nella mia carriera di acquarellista autodidatta ho incontrato decine di ruote di colore!
Sulla mia librerìa ci sono molti libri sull'acquarello, e posso dire che ogni autore ha il suo metodo preferito per spiegare, disporre ed usare il cerchio cromatico e le proprietà dei colori.
Studiando il colore, dalla tricromìa di Jean-Louis Morelle alle raffinate presentazioni scientifiche di Bruce McEvoy, passando attraverso Stephen Quiller, Nita Leland...sono arrivata alle carte dei colori di Guy Magallanes.
Il metodo con cui Guy Magallanes fa la sua carta colori e la propone nel video dell'Artistsnetwork.tv e nel suo sito web, mi è sembrato semplice ed efficace.
Che cosa ha in più delle altre l'organizzazione suggerita da Guy Magallanes?
Permette di visualizzare in modo immediato una serie di informazioni di importanza notevole  per un acquarellista.

Il metodo di Guy Magallanes per testare i colori è molto preciso,come vedete
Il colore è trasparente o opaco? Steso su una striscia di inchiostro di china ci darà subito dal vivo la sua trasparenza o opacità.
Come diffonde il colore? Ci sono colori che su carta bagnata diffondono ed altri meno. Schminke fa un arancione trasparente bellissimo, ad esempio, che è inerte sul bagnato.Ottimo per ravvivare in sovrapittura le velature, ma inutile se ci si aspetta che si allarghi sul bagnato.
Come risponde il colore alla sovrapposizione? Ecco che un quadrato con tre velature ce lo presenta (fare i test sulla carta che usiamo abitualmente, permette di  avere uno strumento di lavoro valido).
Come si asporta il colore ? Dopo aver dipinto il rettangolo, coprite con nastro adesivo il colore asciutto lasciando una striscia centrale. Alleggerite il colore della striscia: vedrete subito se lascia la carta tinta come i colori stingenti o permette di recuperare il bianco come i non-stingenti.

Se ritagliamo le strisce, avremo sempre la possibilità di valutare i nostri colori in un batter d'occhio, avvicinandoli al soggetto o al lavoro che stiamo facendo.

Quando si dipinge ad acquarello, in alcune fasi, non sempre c'è tempo per scegliere con esattezza i colori da usare: avere a portata di mano la carta dei colori suggerita da Magallanes, è uno strumento veramente molto utile per conoscere i propri colori ed usarli meglio.

venerdì 10 febbraio 2012

ACQUARELLO E FREDDO SIBERIANO (effetto ghiaccio con il sale)

Ancora neve, questa notte il vento ha  di nuovo depositato la neve gelata sul mio terrazzo.
Somiglia al gelo del freezer ed in effetti le temperature sono quelle.
Sarebbe il momento di mettere in pratica quello che dice Jan Fabian Wallake.
Fare surgelare una lavatura di colore che richiami le temperature polari e vedere l'effetto strano che fa!
Sembra che l'acqua sulla carta cristallizzi con forme simili al ghiaccio sul vetro dell'automobile:
ho sperimentato  tante tecniche, ma questa ancora mi manca!


LA GALAVERNA - Acquarello di Rita Vaselli

Invece vi faccio vedere un piccolo acquarello (20x20) fatto per stampare dei biglietti di Natale, seguendo un suggerimento trovato su internet e perfezionandolo a modo mio.Blu Blockx,Rosso Ossido e Blu Oltremare.
Un po' di sale nei colori lasciati gocciolare tra i rametti dell'albero disegnato con il liquido per mascheratura.
Detto e fatto! Natale è passato ma la neve non ancora, e provare a fare una bella galaverna su carta ,in modo facile,è sempre un piacere.
Usate colori che reagiscano bene al sale. Alcuni non si (com)muovono affatto, neanche con i granelloni che io mi scelgo  uno per uno dentro il sale per la lavastoviglie, che è il mio sale " bellartistico" prediletto.
La cresta delle montagne è ottenuta strappando un lucido, senza disegnare: le piccole increspature del lucido simulano bene le creste innevate. I lucidi che non mi servono più sono una risorsa per creste montagnose, campi erbosi e tutto quello che non mi va di disegnare in  questi acquarelli veloci.


NEVE AL PARCO VUL - Acquarello di Rita Vaselli

Il secondo acquarello è ispirato ad una foto che ho scattato al parco Vul (non so perchè abbia questo nome, comunque, nonostante il nome esotico, è sul lato destro del Ticino a  Pavìa).
Qui non c'è disegno, nè sale, nè carta da lucido.
Una bicromìa di  Blu Blockx e Rosso Ossido Trasparente Rembrandt.
Due colori soli per un acquarello  adatto al freddo siberiano di questi giorni !



giovedì 9 febbraio 2012

ACQUARELLO: QUANDO QUEL COLORE FA LA DIFFERENZA

Chi dipinge lo sa bene: alcuni colori danno soddisfazioni ed altri solo dispiaceri.


L'usine - Acquarello di Jean-Louis Morelle

Attenti al giallo, non è una raccomandazione per chi guida ma per chi usa i gialli , quelli di cadmio in particolare, che sono un po' troppo impositivi ! Il colore che in assoluto è stato una calamità nella mia vita da acquarellista è il cremisi di alizarina ! Mi ricordo di un bel lavoro che un'amica mi raccomandò di ombreggiare con del grigio di payne e cremisi di alizarina.
Lei era una professionista dell'acquarello, quindi mi fidai...disaster senza master che lo potesse rimediare!
Da allora che sia permanent carmine o alizarin crimson sto alla larga, non solo mi è uscito dal cuore ma anche dalla tavolozza.
Un'altra bestia nera per me è il viola Winsor, ci sciupo tutto quello che tocca ed infatti mi sono rifornita di colori violetti Schminke, che  sembrano più congeniali alla mia mano.
Ora che vi ho raccontato i miei disagi con certi colori,  voglio presentarvi due colori amatissimi, versatili e con una sola pecca: sono difficili da trovare e comprare se non online.
Ma tutti gli amori importanti sono sempre un po' contrastati.
Il primo è il Blu Blockx, un blu conosciuto tramite Jean Louis Morelle ed Ewa Karpinska.



Scorre scuro come il velluto, brillante come un cielo del sud, chiarissimo come l'acquamarina. Ha una estensione bellissima, crea scuri in un attimo e neutri facili e deliziosi insieme al suo partner Red Oxyde Transparent  di Rembrandt.



Questi due colori reagiscono alle tecniche umide creando fusioni e aureole volontarie, e lasciano riprendere facilmente il bianco carta.
MAI PIU' SENZA!


L'insieme delle prove di oggi
Immaginate una terra di siena un po' bruciata, un colore che è giallo caldo dorato se diluito, rossiccio se meno diluito e bruno, anche molto scuro, se usato a corpo, ma senza i problemi di trasparenza, miscelabilità e granulosità delle terre.
Red Oxyde Transparent di Rembrandt è il colore sostitutivo delle terre quando l'effetto delle terre non è desiderabile ed è per questo che Morelle e la Karpinska lo hanno proposto nei loro libri.


Piu' Rosso Ossido e poco Blu  e cambia tutto...si arriva ad un grigio così chiaro che
 nell'angolo in basso sembra il bianco della carta invece è il misto dei due colori...
Io uso un mix chiarissimo di questi colori per i soggetti  bianchi.

Se guardo i lavori dei pittori francesi (e del resto del mondo) riconosco subito queste amate presenze.
Usati in coppia in varie diluizioni si prestano a fare dei neutri che danno valore al bianco carta, con una semplicità che non ho trovato in altre coppie di colori.
L'esperienza dei Maestri è importante, anche se tramandata attraverso i libri, ed io ve la passo volentieri, perchè questi due colori possono fare la differenza!

mercoledì 8 febbraio 2012

NEL SOLE DI OGGI, SOGNANDO L'ESTATE

Oggi nonostante il freddo, il sole ha brillato tutto il giorno. La luce riflessa dai tetti bianchi e ghiacciati è entusiasmante per chi dipinge. La luce più intensa che io mi ricordi, è quella dei giorni estivi in montagna.
Le ombre diventano colorate, ed io mi sento davvero un po' ubriaca di luce, come dicono certi poeti. La Finestrina della Grangia di Jouvenceax, sulle montagne della Valsusa, ha un contrasto misterioso tra il buio dell'interno e la grande luce esterna: l'ombra di un albicocco dagli enormi frutti dorati le ha conferito un fascino speciale, insieme ai fiori curati dalla Signora Cristina.


Finestra della Grangia, Jouvenceaux - Acquarello di Rita Vaselli

C'è una storia dietro questa immagine ed io l'ho sentita mentre dipingevo il muro scrostato, il buio dietro l'inferriata. Ho guardato dentro un mondo antico, uguale a se stesso per tanti anni e poi svanito quasi in un attimo, lasciando sorpresi e disorientati gli eredi meno giovani, che faticano a cambiare ed a  ritrovarsi nella realtà nuova del turismo.

martedì 7 febbraio 2012

ACQUARELLO CON LA GOUACHE:JEAN-CLAUDE CHAILLOU

Essere una pittrice autodidatta è stata ed è una piccola avventura. Ho incontrato maestri di tutti i tipi attraverso i libri, edizioni francesi , edizioni inglesi e, ogni tanto, anche in italiano.
Il pittore Acquarellista  molto spesso è un vero personaggio. Non solo ha fatto le sue scelte estetiche esclusive e le ha percorse formandosi un metodo tutto particolare per raggiungere la sua espressione...ma nel farlo è diventato tutt'uno con la sua pittura. La mia passione per le tecniche umide scoperte tramite  Jean Louis Morelle ed Ewa Karpinska mi ha fatto incontrare Jean-Claude Chaillou.


Bottiglie-Acquarello di  Jean-Claude Chaillou

Il suo sito su internet come il suo libro avevano risvegliato in me il desiderio di approfondire.
Detto fatto e nel giro di poco il postino consegna " La voie de l'eau" . Sorpresa!
Il libro, che doveva essere basato sull'Acquarello, è invece basato sì sull'Acquarello ma eseguito con la gouache. E non una gouache qualunque ma la Linel che non si compra proprio dovunque...

Salici sulla Senna-Acquarello di Jean-Claude Chaillou

Il  primo concetto che apprendo è quello della goccia mercurizzata e non mercurizzata, cioè riassorbita. Detto così...fa un pò alchimista. Il concetto è il seguente: se quando lasciamo cadere una goccia d'acqua sulla carta con un pennello di scoiattolo (si forma quasi una bolla d'acqua = goccia mercurizzata) ci mettiamo subito il colore, il colore asciuga non serenamente e si forma un cerchio con dentro un altro cerchio...invece se noi aspettiamo che la goccia venga riassorbita e ne aspiriamo l'eccesso d'acqua con lo stesso  pennello di scoiattolo, quando depositiamo il colore con un altro pennello piccolo, si forma un bel pois...tutto armonioso.


Uva bianca - Acquarello di Jean-Claude Chaillou

Questo concetto è basilare perchè il pittore, senza disegnare, se non con l'acqua, immette al momento giusto il suo colore a gouache trattandolo come acquarello...ed ottiene delle vere meraviglie. Non è una via facile questa dell'acqua senza nessun disegno, per dipingere  soggetti come i cestini intrecciati  di Jean-Claude, però ci fa prendere coscienza di tante cose. Non vi racconto il metodo delle spugne bagnate di colore e strizzate perchè il video vi spiegherà tutto.



Mi ha incantato il virtuosismo dell'acqua. Ed ho  imparato come con un pezzettino di legno sfrangiato, intinto lateralmente nel colore e girato sulla carta, in un attimo si crea un guscio di lumaca. Ho imparato anche ad usare il grafismo del tiralinee e l'uso di un cerchietto di plastica per disegnare gusci di conchiglie.

Lulù - Acquarello di Jean-Claude Chaillou

La bellezza della gouache, che può essere densa o trasparentissima, è messa in risalto da questo pittore in maniera vivace e sorprendente. Dopo aver letto il libro e visto i suoi lavori  posso concludere che, nelle mani di un Maestro, gouache ed acquarello sono fratelli gemelli.


Acquarello di Jean Claude Chaillou
Jean-Claude Chaillou Website

Jean-Claude Chaillou è su Facebook, da cui son tratte queste immagini, ne troverete altre bellissime.

Aquarelle la voie de l'eau (1DVD) (SECRET DE L'ART)   il libro del Maestro
The Natural World in Watercolour  versione inglese di Aquarelle la voie de l'eau

lunedì 6 febbraio 2012

NEGLI ACQUARELLI NEVICA IL BIANCO ACRILICO

La neve, grande assente del periodo di Natale, si è presentata inattesa ed abbondante, corredata da temperature artiche.
La luce del sole riflessa sui tetti ghiacciati ha reso luminoso il mio studio tutto il giorno,dipingere al caldo sapendo che fuori c'è la stessa temperatura che ho nel freezer è confortevole.
La neve dei miei acquarelli è fatta con il bianco acrilico, quindi sono tecniche miste, a voler essere pignoli.


La Nevicata - Acquarello e bianco acrilico
L'anno scorso la rivista Watercolor Artist, di cui sono lettrice tramite download, ha presentato un articolo, molto divertente, dal titolo "E' tempo di neve !"
Alla fine del lavoro, il pittore si mette a far nevicare il bianco acrilico sull'acquarello, schizzando con spazzolini da denti o con pennelli da decoratore, cercando di mettere in prospettiva i fiocchi di neve tra vicino (più grandi) e lontano (sempre più piccoli).
Io ci ho provato e mi ha dato soddisfazione fare nevicare abbondantemente sui miei lavori !

Oltre la nevicata: Tormenta - Acquarello e bianco acrilico
(qui la voglia di neve mi ha preso la mano.....)

domenica 5 febbraio 2012

QUALCOSA DI ME

Dipingere o fotografare l'essenza di qualcosa, crea in me una reazione.
Perchè quella rosa, tra cento e cento che ho fotografato è tanto più attraente ai miei occhi ?
Era il sole che mi scaldava camminando sulle colline a renderla così bella quando l'ho incontrata.
O forse in un momento difficile, andando altrove ho dimenticato ciò che mi faceva stare male, e quella rosa è diventata un simbolo.


Rose di campagna, provate dal maltempo, ma belle e forti.

Ho scattato foto in giorni che il mondo mi crollava addosso, prima di decisioni difficili che hanno coinvolto la mia vita per anni. Ai primi di marzo del 2007, in un sabato di sole, quando la primavera fa capolino, anche se l'inverno è stato duro, io e Danilo abbiamo deciso di andare verso Sant'Alberto.
E' un luogo particolare e ci torno quando tutto è diventato così complicato che ci vuole un miracolo.
Almeno un miracolo interiore, quel fare chiarezza che ci mantiene sereni e capaci di affrontare le difficoltà. Arrivando dalla Valle Nizza, nelle vicinanze di Pizzocorno, ho visto un prato in salita,  così verde, ed un ciliegio fiorito.
Volevo salire verso l'albero, attraverso il prato, volevo affondare con i piedi nell'erba.
Verde, Azzurro, Bianco nella luce forte sembravano gridare.


Verde sulle colline, lungo la strada per S.Alberto di Butrio

Sono scesa dall'auto quasi correndo, ero felice, libera, leggera. Scattare una foto è facile, ma...
Vorrei saper rappresentare quello che non c'è, se non dentro di me.
Vorrei andare oltre quello che si vede. Per questo il colore per me è così importante.
Sarà un viaggio lungo? Meglio, vuol dire che sarà ancora  lunga la mia vita.

sabato 4 febbraio 2012

SABATO A SPASSO PER VETRINE

Chissà perchè i manichini che indossano abiti maschili hanno tutti l'aria vagamente indifferente mentre i manichini che indossano abiti femminili sono sempre così arrabbiati.
Sono arrabbiate le facce delle modelle pagatissime che ci mostrano la moda dell'estate sui giornali, in questi giorni siberiani, sono arrabbiate le facce delle ragazze che dovrebbero invogliarci a comprare creme e rossetti, nelle pubblicità delle profumerìe.


Manichini arrabbiati da MUM & DAUGHTER, Mamma & Figlia

Sono anni che mi domando perchè. Mi sono ammalata in modo abbastanza grave qualche volta e neanche nelle camere degli ospedali la gente, pur soffrendo, ha quell'espressione!
Cosa vorrà dirci questo marketing dell'arrabbiato ? Che arrabbiato è più fine, è più chic, è più cool?


La MUM arrabbiata è quella con i pantaloni, la DAUGHTER ha la minigonna
Sarà che tutto costa così caro che prevedono la faccia che faremo dopo l'acquisto?
Il massimo dell'ironìa è per me quella catena di negozi che si chiama MUM&DAUGHTER.
Mamma e figlia  sono interpretate con una faccia che più scostante non si può.
Ti guardano e si guardano in cagnesco.
Per me sono il top, tra le foto arrabbiate, andando a spasso per vetrine.
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